MINISTERO GIUSTIZIA: LAVORATRICI E LAVORATORI IN PRESIDIO, ANCHE IN LOMBARDIA TROPPE CRITICITA’ FERMIAMO LO SFASCIO DELLA GIUSTIZIA
Si è svolto questa mattina davanti al Tribunale di Milano (corso di Porta Vittoria), dalle ore 11 alle 13, il presidio unitario regionale delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero della Giustizia nell’ambito della mobilitazione indetta a livello nazionale, per denunciare le gravi criticità lavorative interne al Ministero e chiedere l’opportuna attenzione da parte dell’amministrazione, per un giusto riconoscimento di professionalità e competenze, la piena applicazione del recente CCNL tramite la sottoscrizione di contratto integrativo, lo sblocco della produttività e le progressioni economiche e di carriera.
Le lavoratrici ed i lavoratori sono sottoposti a un eccessivo carico di lavoro dettato dalle gravi assenze di personale in ci versano gli uffici, essendo costretti, per garantire il funzionamento della giustizia, a fare molte più ore di quante il contratto nazionale preveda. Questo ritmo dura da anni e i prossimi pensionamenti, a fronte di poche immissioni in ruolo stanno, mandando al collasso gli uffici giudiziari, di esecuzione penale esterna e messa alla prova, la giustizia minorile e gli archivi notarili.
“In Lombardia la sofferenza di organico si assesta ben oltre la media nazionale, con una vacanza su tutte le figure professionali e così vengono messi a rischio gli standard di efficienza e di produttività e si generano disservizi per l’utenza, ad esempio con l’allungamento dei tempi medi dei processi. Non occorre ricordare che i ritardi nella conclusione dei processi penalizzano le realtà produttive sottraendo risorse e minando la competitività del sistema economico – affermano per Fp Cgil – Cisl Fp – UilPa Lombardia i segretari Dino Pusceddu, Angelo Murabito, Carmine Villani. Per questo motivo chiediamo l’ampliamento degli organici e un piano straordinario di assunzioni anche attraverso lo scorrimento delle graduatorie (sono a disposizione del Ministero le graduatorie degli idonei a cui si può attingere in tempo breve) e la stabilizzazione dei precari, oltre a un investimento nell’innovazione organizzativa con procedure di digitalizzazione e dematerializzazione degli atti”.
“Le lavoratrici e i lavoratori del sistema Giustizia si impegnano con costanza e dedizione, nonostante le tante difficoltà, per mandare avanti le attività ed erogare un servizio che è un diritto delle cittadine e cittadini e un bene per il Paese, ma non vedono un’altrettanta attenzione da parte dell’amministrazione né il riconoscimento delle professionalità e delle competenze acquisite – aggiungono i sindacalisti Fp Cgil – Cisl Fp – UilPa lombardi -. Chiediamo, inascoltati, di dare piena applicazione al recente contratto nazionale tramite la sottoscrizione di del contratto integrativo, di sbloccare la produttività, le progressioni economiche e di carriera per rendere attrattivo lavorare per la Giustizia e riconoscere il merito a chi lavora”.